Poche cose come il calcio in Italia riescono ad accendere la passione nelle persone: un pallone che rotola su un prato verde fa battere i cuori di tutti nello Stivale, che sia in uno stadio da decine di migliaia di spettatori o in un piccolo impianto di paese. La caccia al gol, lo spirito di squadra, la tifoseria, la goliardia e spesso il legame con il territorio sono gli ingredienti dell’amore che lega i tifosi ad una maglia, e anche alle Cinque Terre questa alchimia non fa eccezione: il colore è l’arancione (biancoblù e neroarancio quelli della seconda e della terza casacca), il nome – e la filosofa – Cuore, Grinta e Sciacchetrà. Il primo lo mettono sul perimetro di gioco gli atleti e a bordo campo i tifosi, la seconda spinge gambe e tacchetti per i 90 minuti di gioco, il terzo è l’elemento che unisce tutti e guarda alle Cinque Terre, citandone uno dei prodotti migliori e più amati. Non solo denominazione, ma quasi un passaggio di testimone: il club nasce nell’aprile 2013 dalle ceneri del Rio Maior, e come una fenice sportiva ne adotta il motto e la tempra. È il presidente Giorgio Borrini, numero uno della società a partire dalla sua fondazione, a raccontarci il mondo di quella che oggi è ben più di una squadra di pallone. Com’è nato il progetto? “Con il mio vice Davide Bonanni abbiamo deciso di rifondare il team, per dare spazio allo sport e portare avanti lo spirito del posto. Eravamo in dieci: oltre a noi due, hanno creduto in Cuore, Grinta e Sciacchetrà anche Gianmarco De Battè, Daniele Quaretti, Brian Bonanini, Davide Bonfiglio, Davide Bonfiglio, Filippo Girotti, Simone Bonatti e Stefano Cassigoli (addetto all’accoglienza clienti di Arbaspàa Tour Operator). Erano tutti membri del Rio Maior che hanno deciso di vestire la maglia arancione dopo il fallimento dello storico sodalizio”. A livello sportivo avete avuto un ottimo esordio. “Ci siamo iscritti al campionato Uisp e abbiamo ottenuto risultati importanti: campioni terza categoria nel 2013/2014, campioni seconda categoria nella stagione successiva, quindi i play off in prima categoria. Siamo stati la prima squadra di calcio amatoriale spezzina promossa due volte e hanno vestito la maglia arancio i capocannonieri delle ultime due stagioni: Luca Cozzani e Andrea Simonetti. Questo è stato possibile anche grazie ai nostri allenatori: primi due campionati la panchina è stata affidata al mitico Cesare Mori, mentre dal terzo il suo posto è stato preso da Alessio Barletti. Quest’anno, l’obiettivo sono i play off”. A partire dal nome, il legame della squadra al suo territorio salta immediatamente agli occhi: come lo tenete vivo? “Ci sono vari aspetti, prima di tutto il fatto di essere l’unica squadra di Riomaggiore e Manarola, con molti giocatori del posto nella rosa: purtroppo, siamo una formazione in esilio, perché il campo del paese è inutilizzabile. Per quattro stagioni abbiamo fatto riferimento al Cimma di Pagliari e da questa ci siamo spostati al Tanca, dove comunque ci sono sempre decine di tifosi a sostenerci. Poi, c’è l’idea di aumentare il legame creando anche una giovanile. Rigorosa anche la scelta degli sponsor, che devono essere locali, altrimenti ci autofinanziamo”. E non finisce qui: il verbo dello sciacchetrà viaggia veloce anche fuori campo! “Abbiamo partecipato in estate alle feste del paese e cerchiamo di portare il nostro nome…e i nostri gadget ovunque: per noi è importante promuovere le nostre bellezze e i nostri posti, anche in modo goliardico! Ad esempio, il motto “Keep calm and drink sciacchetrà” fa il giro del mondo impresso sulle magliette che i nostri giocatori e gli amici indossano in vacanza…e che mostrano orgogliosi vicino ai personaggi famosi! (guardare la pagina FB ASD Cuore Grinta e Sciacchetrà per credere)”. “Il nostro più grande successo? Essere una squadra. Ritrovarsi l’ultima partita a giugno con 18 convocati e con fuori qualcuno. Festeggiare la sera in 45”: così, sul social blu, avete salutato la fine della scorsa stagione. Come cresce il vostro gruppo? “Attualmente, la società conta 30 giocatori e 6 dirigenti iscritti: siamo una realtà amatoriale, ma la presenza intorno a noi è quella di una squadra di categoria superiore. L’entusiasmo che questo progetto ci regala è davvero impagabile”. In attesa di nuove imprese sportive, ecco una fotografia del presente di quella che oggi è “l'unica squadra di Riomaggiore”, come si legge nella presentazione online. “Ubriacatevi di calcio: KEEP CALM AND DRINK SCIACCHETRÀ” è l’invito a cui non si può dire no. L’unica sbronza che non vi farà venire il cerchio alla testa…ma al massimo battere il cuore di passione.
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